No, non è il sole ma di goccia di colla trattasi!

ANCORA: goccia di colla preistorica
ANCORA: goccia di colla preistorica

Ad una prima distratta occhiata, guardando questa immagine, si potrebbe pensare si tratti di una foto del Sole, scattata da chissà quale telescopio. In realtà questa è una goccia di colla essiccata e fotografata al microscopio, è la testimonianza di una colla primitiva in un insediamento di uomini di Neanderthal vissuti in Germania 300/30.000 anni orsono. Parrebbe infatti che nei tempi che furono si usasse bruciare pezzi di corteccia di betulla, così ricavandone una sostanza catramosa e appiccicosa, utilizzata secondo i ricercatori per incollare/saldare i pezzi con cui costruivano i loro utensili.

In realtà esistono collanti naturali ancora più antichi perché … perché prodotti in natura dagli esseri viventi, piante (resine!) o animali, da ben oltre 300.000 anni.

Molte sono le ragioni che hanno indotto gli esseri viventi, appartenenti vuoi al mondo vegetale vuoi a quello animale, a produrre sostanze collose: sarebbe riduttivo pensare che le piante hanno prodotto resine semplicemente per proteggersi dagli eventi atmosferici. Esistono infatti piante che producono collanti per nutrirsi.

Pinguicula moranensis: pianta carnivora grazie alla sua colla
Pinguicula moranensis

La Pinguicula moranensis è un esempio unico di genere di pianta carnivora con trappole a colla generata da ghiandole invisibili: di questa specie di piante ne esistono decine di specie distribuite su tutto il globo e in svariati habitat.

Nella foto qui a sinistra la pinguicula si mostra con quel suo caratteristico colore pastello verdechiaro-giallino: non ha certo un aspetto carnivoro, con le foglie morbide e spesse ed i fiori simili a violette.

Si direbbe sia una pianta grassa ma, nonostante questo, le foglie che nascondono le ghiandole collose sono delle trappole incredibilmente efficenti, che fanno delle pinguicole tra le piante carnivore di maggior successo, in grado di sterminare decine di piccoli insetti per singola foglia.

Ci sono altre piante carnivore ancora che sfruttano lo stesso sistema con la differenza che non nascondono le ghiandole collose come le pinguicole: al contrario le esibiscono sfacciatamente.

Drosera spatulata
Drosera spatulata

E’ questo il caso della Drosera spatulata le cui foglie sono ricoperte da peli sottilissimi con delle specie di goccioline alle estremità. La composizione di queste goccioline è varia: trattasi di sostanze finalizzate al solo invischiare, intrappolare, appiccicare e, infine, uccidere le prede catturate.

In definitiva le colle prodotte naturalmente da apposite ghiandole di queste piante sono strumenti micidiali il cui fine è semplicemente quello di intrappolare ed uccidere.

E che dire del mondo animale?

Anche in questo caso vorremmo trattare l’argomento in maniera un po’ meno ovvia ed uscire dallo stereotipo degli animali che producono collanti per intrappolare, uccidere e nutrirsi. E per questo vi parleremo delle cozze, proprio quei molluschi che ci piace mangiare con gli spaghetti od una impepata. Già! ma prima di finire nei nostri piatti bisogna pur staccarle dagli scogli (se non vengono allevate) e questa operazione non è proprio semplicissima: le cozze sono fortissimamente attaccate al loro scoglio e … come faranno mai?

colle-collanti-cozze-attaccate-allo-scoglio
La supercolla delle cozze

Ebbene: pochi sanno infatti che le cozze producono una “super-colla“. Recenti studi e ricerche effettuati in California con lo scopo di arrivare a produrre collanti meno chimici e più naturali, hanno dimostrato che la super-colla che le cozze producono per restare avvinghiate agli scogli è costituita da una particolare proteina anti ossidante. E’ vero che i molluschi rimarrebbero sì attaccati alla roccia in virtù di un fascio di filamenti ma è pure vero che ognuno di questi filamenti termina su una specie di placca attaccata, praticamente incollata, alla superficie dello scoglio. Queste placche vengono prodotte dalle cozze stesse in pochi minuti grazie ad un processo di secrezione di alcune proteine. Tra le proteine coinvolte nel processo, quella che senza ombra di dubbio svolge la parte principale è la mfp-3, ricca di molecole Dopa, che svolgono proprio la funzione di super-colla. Ma non è tutto! Data la costante ossidazione dell’ambiente marino, la proteina mfp-3 che da sola non sarebbe sufficiente a resistere all’ossidazione, viene affiancata dalla proteina mpf-6, che migliora la funzione di collante proteggendo la proteina mpf-3. Tutto questo prodotto da quel gustosissimo mollusco che è la cozza!